In ambienti business così volatili, imprevedibili e sottoposti a continui cambiamenti, adattamenti ed evoluzioni, le organizzazioni hanno sempre più bisogno di talenti con capacità di learning agility per andare avanti ed evolversi.

Oggi, una organizzazione ha successo quando riesce a stabilire una sinergia profonda con il cliente, investe nella ricerca in modo da comprendere come soddisfare al meglio i suoi bisogni e adatta di conseguenza processi e cultura aziendale.

L’Agilità aziendale è il segno distintivo di imprese innovative capaci di apprendere costantemente, ossia di padroneggiare la Learning Agility.

Learning Agility: cosa è? Partiamo da una breve definizione

La learning agility non è necessariamente un’abilità accademica, ma racchiude piuttosto, la capacità e la passione di un individuo di studiare rapidamente un nuovo problema e utilizzare il proprio processo di apprendimento per acquisire una comprensione profonda prima di prendere una decisione.

Nel loro libro The Leadership Machine gli autori Michael Lombardo e Roberto Eichinger definiscono la Learning Agility come “la capacità – propria del singolo e dell’intera organizzazione – di imparare nuove competenze e abilità per essere in grado di operare in condizioni nuove, difficili o differenti”.

Tradotto in parole più semplici, possiamo dire che Learning Agility è “sapere esattamente cosa fare quando non sai cosa fare”.

Learning Agility: i fattori scatenanti

I cambiamenti che stiamo vivendo hanno messo in discussione lo status quo e sfidano i modi abituali di fare business. Ciò che stupisce, non è tanto l’entità del cambiamento, quanto la sua velocità e pervasività.

Nella nuova economia interconnessa e ad elevata velocità, gli elementi chiave della competitività diventano il grado e la velocità di diffusione di conoscenze scientifiche, competenze tecniche e manageriali. Ossia quella che possiamo definire più sinteticamente come capacità di accumulare “capitale innovativo”.

Innovare in un ambiente sempre più liquido, dove le paure aumentano con l’aumentare dell’incertezza, significa identificare un modus operandi decisivo per governare i cambiamenti in atto. E, soprattutto, saperli governare secondo nuovi schemi di pensiero, più complessi ma indubbiamente più innovativi rispetto quelli precedenti.

Ecco allora che l’innovazione sfida i presupposti attuali, perché il suo compito diventa quello di generare nuovi e unici modi di fare le cose. Perché l’esperienza acquisita quando si supera una sfida sconosciuta diventa allora una best practice delle persone dotate di Learning Agility.

Attenzione, però!

Vivere nuove esperienze non garantisce in via automatica l’apprendimento. E, allo stesso tempo, avventurarsi in territori nuovi, alla ricerca di sfide sconosciute è un tratto distintivo che non appartiene a tutti.

C’è un grande sforzo culturale da mettere in campo nelle organizzazioni per cambiare il modus operandi da reattivo a proattivo. Ma anche sviluppare la capacità di pensare al cambiamento come elemento guida dell’innovazione.

Learning Agility: perché le aziende ne hanno bisogno?

Se vogliamo avere successo in un contesto VUCA allora, dobbiamo aumentare la capacità di adattamento e, al contempo, ridurre al minimo la resistenza al cambiamento.

Nelle aziende c’è però ancora una percentuale sorprendentemente elevata di persone disimpegnate, non ingaggiate o disallineate. E spesso, questo si accompagna ad una struttura organizzativa rigida, sicuramente non adattiva!

A differenza di qualche mese fa, oggi abbiamo ben chiaro che la pandemia non sarà una breve parentesi prima del ritorno alla normalità. E, ancor più chiaro, che con i cambiamenti post pandemici dovremo convivere più a lungo di quanto immaginavamo.

Occorre quindi sviluppare nuove competenze e una differente mentalità per affrontare sfide sempre più complesse.

La parola d’ordine? Learning Agility!

Oggi, per le aziende, i manager e tutti noi chiamati a gestire questa nuova normalità la parola d’ordine è dunque la “Learning Agility”.

Essere aperti all’esperienza e a sperimentare è fondamentale per l’apprendimento, ed è proprio qui il punto di maggiore attenzione lavorare con manager e imprenditori.

Stimolare nelle persone più restie al cambiamento quella curiosità e quel senso di energia positiva che posseggono invece gli individui più intraprendenti e agili nell’apprendimento è oggi un fattore critico di successo.

Manager e team Agile si distinguono infatti per la loro capacità di apprendere continuamente e saper dare priorità e concretezza alle differenti modalità con cui raggiungere gli obiettivi di crescita del business.

L’agilità di apprendimento  diventa quindi un imperativo sia a livello individuale che di azienda, e non rappresenta più un semplice “nice to have”.

Sembra facile? Non lo è di certo, ma se vogliamo rimanere con successo sul mercato, allora non possiamo più permetterci di non farlo.

I trend in atto ci dicono che, nelle aziende di successo, sono presenti manager capaci di apprendere continuamente e in grado di dare priorità concrete e immediatamente “azionabili” per migliorare produttività e competitività delle imprese in cui operano.

Strutture organizzative che enfatizzano la specializzazione dipartimentale e che alimentano i silos funzionali sono allora da sostituire con sistemi più snelli, caratterizzati da team cross-funzionali, mentalità Agile e strategia adattiva.

Come sviluppare la Learning Agility nelle aziende?

Agilità di apprendimento è dunque un insieme di qualità e attributi che consentono a un individuo di rimanere flessibile, imparare velocemente dagli errori e affrontare una serie diversificata di sfide.

È facile presumere che queste qualità sarebbero molto apprezzate in qualsiasi ambiente aziendale. Flessibilità, adattabilità e resilienza sono le qualità di una leadership che qualsiasi organizzazione vorrebbe avere.

Come sviluppare la Learning Agility nelle organizzazioni? Quali sono gli elementi che ci fanno dire di aver raggiunto l’obiettivo?

Secondo una recente ricerca condotta dalla Columbia University in collaborazione Center for Creative Leadership, quattro sono i comportamenti per i quali un’organizzazione è Learning Agility nel DNA: Innovare, Agire, Riflettere e Rischiare.

Le persone Agili diventano dei veri e propri “abilitatori di agilità” per gli altri e l’intera organizzazione perché in grado di:

  • Innovare, cioè mettere in discussione lo status quo e sfidare ipotesi di lungo corso con l’obiettivo di arrivare a modi nuovi e unici di fare le cose. E lo fanno vivendo nuove esperienze, dalle quali traggono prospettive e base di conoscenza decisamente più ampi. Grazie a questo vissuto, sono in grado di generare soluzioni innovative, perché hanno la capacità di comprendere e decodificare i problemi da differenti angolazioni.
  • Agire, cioè essere in grado di imparare dalle sfide sconosciute, gestire lo stress causato dall’ambiguità e adattarsi velocemente per agire. Cosi facendo, le persone agili nell’apprendimento maturano nuove competenze e le mettono a frutto meglio e più rapidamente dei colleghi meno agili.
  • Riflettere, perché le persone agili ricercano e sollecitano feedback continui, ed elaborano le informazioni ricevute in modo costruttivo per capire meglio i propri presupposti e comportamenti. Questo riflettere aumenta la loro perspicacia rispetto ai problemi che affrontano e alle persone con cui collaborano.
  • Rischiare, perché le persone agili nell’apprendimento amano il rischio progressivo – non la ricerca del brivido adrenalinico fine a se stesso. Vivono il rischio che porta all’opportunità. Sono quelli che amano uscire dalla confort zone per apprendere e rafforzare quella fiducia che alla fine li porta al successo.

In questa prospettiva, Learning Agility è uno stato mentale e un modo differente di gestire le situazioni, più che una competenza specifica.

5 tecniche per sviluppare la Learning Agility

Per essere rilevante e competitiva, ogni organizzazione – e individuo – deve essere disposto a cambiare e adattarsi.

Nella mia esperienza, due sono i fattori a cui pongo attenzione per migliorare la capacità di apprendimento individuale e collettiva: l’agilità relazionale e l’attitudine all’innovazione.

La prima, – essere agile nella relazione umana –, significa essere in grado di costruire e mantenere nel tempo relazioni positive a tutti i livelli. Collaborare efficacemente per creare solide connessioni. Saper gestire e smorzare le inevitabili tensioni che affrontiamo e dar vita ad un clima di fiducia nel quale tutti si sentono liberi di scambiare idee.

L’attitudine all’innovazione è invece un concetto più sfaccettato. Significa capire che la tecnologia oggi è il volano per nuove modalità organizzative di lavoro. Un potente abilitatore di un nuovo modo di ri-pensare a se stessi e sviluppare un approccio più imprenditivo.

Come fare? Maturando esperienza, nel tempo ho elaborato 5 “tecniche” particolarmente efficaci nell’adozione della Learning Agility:

1. Sfruttare ogni opportunità di apprendimento

Cercare progetti fuori dalla mia confort zone e affrontare esperienze non familiari è una splendida opportunità per imparare qualcosa di nuovo. Questo atteggiamento sviluppa l’attitudine a gestire meglio situazioni nuove e difficili, e mi aiuta a sentirmi più a mio agio verso l’ignoto.

2. Essere curiosi, sempre!

  Imparare e continuare a progredire richiedono una continua curiosità, e la voglia di sperimentare continuamente. Nuovi approcci e prospettive possono rivelarsi fondamentali per innovare il tuo business, a tutto vantaggio della crescita.

3. Chiedere feedback, sempre!

Valutare e rivalutare continuamente punti di forza e debolezza personali è essenziale. In questo modo, è possibile capire quali sono le aree di miglioramento e darsi da fare per colmare i gap. Uno sguardo esterno – purché leale nella valutazione – è una formidabile opportunità di scoprire aree di miglioramento a cui non si era prestata sufficiente attenzione.

4. Imparare facendo e applicare ciò che impariamo

Esperienze, competenze, feedback genuini, errori e fallimenti devono servire a rimanere aperti a nuovi modi di risolvere i problemi. Ciò che imparo dagli altri e dalle sfide che affronto mi aiuta a mantenermi in un percorso di costante apprendimento e crescita continua.

5. Imparare a disimparare

Uno dei più grandi bias è il “bias di conferma” o la tendenza a trovare e interpretare informazioni che rafforzano le nostre convinzioni attuali. Lasciar andare i modelli mentali profondamente radicati è uno degli aspetti più impegnativi della learning agility.

Infine, ho imparato a porre attenzione ad fattore negativo che, da solo, fa deragliare la diffusione della Learning Agility a livello collettivo. Un acerrimo nemico dell’agilità di apprendimento è infatti l’arroccarsi in posizione di difesa: chiudersi di fronte a una nuova sfida o stare sulla difensiva per un feedback critico o negativo impediscono di essere agili.

E le persone dotate di Learning Agility hanno in realtà una marcia in più. Proprio perché dotate di solide soft skills e competenze umane e sociali estremamente trasversali. Un mix che consente loro di adattarsi con maggiore velocità e successo anche ai cambiamenti più repentini.

La learning agility ha indubbiamente un impatto positivo sia sul successo individuale, che organizzativo. Questo mindset non è mai stato così importante come oggi, in quanto alti livelli di agilità di apprendimento sono fondamentali per mantenere le performance nell’ambiente instabile come quello attuale.

In effetti, se ci pensiamo, la learning agility è ora un prerequisito per il successo delle aziende e dovrebbe essere nell’agenda di ogni CEO.